30-11-2024, 19:49
Gentili utenti del forum,
sto cercando di comprendere meglio i miei obblighi fiscali in relazione a investimenti in criptovalute e all’apertura di un conto corrente estero. La mia situazione è la seguente:
Sono residente fiscale in Italia e ho già dichiarato le criptovalute detenute nel quadro RW della dichiarazione dei redditi per il monitoraggio fiscale.
Ho intenzione di aprire un conto corrente estero, sul quale prevedo di versare i proventi derivanti dalla conversione delle criptovalute in valuta fiat (ad esempio euro).
I fondi derivanti da queste operazioni non saranno trasferiti su conti italiani, ma rimarranno sul conto estero.
Alla luce di ciò, vorrei chiedere:
Plusvalenze da criptovalute: È corretto che le eventuali plusvalenze derivanti dalla conversione delle criptovalute in valuta fiat siano comunque soggette a tassazione in Italia (quadro RT), indipendentemente dal fatto che i fondi restino su un conto corrente estero e non entrino fisicamente nel territorio italiano?
Conto corrente estero e IVAFE: Oltre a dichiarare il conto corrente estero nel quadro RW, è corretto che dovrò pagare l'IVAFE, indipendentemente dal saldo e dalla tipologia di movimentazione collegata ai proventi da criptovalute?
Documentazione da conservare: Quali documenti o report devo conservare per dimostrare in caso di controllo:
La provenienza delle somme depositate sul conto corrente estero?
Le operazioni di compravendita o conversione di criptovalute in valuta fiat?
Esenzioni o soglie: Nel caso in cui le giacenze medie o le operazioni di criptovalute non superino determinate soglie (ad esempio, 51.645,69 euro), esistono situazioni in cui tali proventi possano non essere tassati o soggetti a dichiarazione?
La mia intenzione è di garantire la piena conformità alle normative fiscali italiane ed evitare eventuali sanzioni.
sto cercando di comprendere meglio i miei obblighi fiscali in relazione a investimenti in criptovalute e all’apertura di un conto corrente estero. La mia situazione è la seguente:
Sono residente fiscale in Italia e ho già dichiarato le criptovalute detenute nel quadro RW della dichiarazione dei redditi per il monitoraggio fiscale.
Ho intenzione di aprire un conto corrente estero, sul quale prevedo di versare i proventi derivanti dalla conversione delle criptovalute in valuta fiat (ad esempio euro).
I fondi derivanti da queste operazioni non saranno trasferiti su conti italiani, ma rimarranno sul conto estero.
Alla luce di ciò, vorrei chiedere:
Plusvalenze da criptovalute: È corretto che le eventuali plusvalenze derivanti dalla conversione delle criptovalute in valuta fiat siano comunque soggette a tassazione in Italia (quadro RT), indipendentemente dal fatto che i fondi restino su un conto corrente estero e non entrino fisicamente nel territorio italiano?
Conto corrente estero e IVAFE: Oltre a dichiarare il conto corrente estero nel quadro RW, è corretto che dovrò pagare l'IVAFE, indipendentemente dal saldo e dalla tipologia di movimentazione collegata ai proventi da criptovalute?
Documentazione da conservare: Quali documenti o report devo conservare per dimostrare in caso di controllo:
La provenienza delle somme depositate sul conto corrente estero?
Le operazioni di compravendita o conversione di criptovalute in valuta fiat?
Esenzioni o soglie: Nel caso in cui le giacenze medie o le operazioni di criptovalute non superino determinate soglie (ad esempio, 51.645,69 euro), esistono situazioni in cui tali proventi possano non essere tassati o soggetti a dichiarazione?
La mia intenzione è di garantire la piena conformità alle normative fiscali italiane ed evitare eventuali sanzioni.