29-04-2021, 10:23
Buongiorno a tutti,
innanzitutto spero che il post sia nella sezione corretta (altrimenti notificatemelo che lo sposto).
Cercherò di essere il più breve possibile: nel 2018 ho terminato la ristrutturazione di un'abitazione con destinazione d'uso prima casa (iva agevolata 4%). Tutte le varie imprese susseguitesi nei lavoro hanno emesso regolare fattura, ad eccezione dell'elettricista, al quale avevo saldato in fattura 6000 euro di acconti (su un preventivo di 7000 + eventuale 10% di ore in economia, messo e firmato a contratto).
Prima della chiusura dei lavori, avvenuta a fine 2018, ho sollecitato che mi emettesse la fattura di saldo, cosa che nonostante le ripetute sollecitazioni non è avvenuta.
A pochi giorni dalla chiusura mi chiama per dirmi che non l'avrebbe emessa, e che ci saremmo 'messi d'accordo'.
Dopo circa un mese si presenta con un consuntivo di 16200 euro, di cui 5500 ore di economia nessuna delle quali autorizzata o firmata, pretendendo la differenza in contanti (quindi 10200 euro).
Va detto che questa enorme differenza nel preventivo non era stata minimamente accennata durante i lavori.
Io, e qui ammetto il mio tremendo sbaglio, contratto dicendogli che glieli avrei dati 'nel tempo'. Dopo avergliene portati un pò, mi accorgo di notevoli mancanze nei lavori svolti (termostati malfunzionanti, messa a terra mancante e via dicendo). Lo liquido con un pò di insolenze dicendo che il rimanente poteva infilarselo dove non batte il sole. Oggi, a distanza di quasi 3 anni, mi vedo recapitare una fattura con il rimanente da pagare. La mia domanda è: contestazione a parte, devo rivolgermi ad un legale? Cosa rischio se mi reco di persona alla GDF denunciando il tutto? Avrei problemi con le precedenti detrazioni (iva agevolata)?
Grazie mille
Fabrizio
innanzitutto spero che il post sia nella sezione corretta (altrimenti notificatemelo che lo sposto).
Cercherò di essere il più breve possibile: nel 2018 ho terminato la ristrutturazione di un'abitazione con destinazione d'uso prima casa (iva agevolata 4%). Tutte le varie imprese susseguitesi nei lavoro hanno emesso regolare fattura, ad eccezione dell'elettricista, al quale avevo saldato in fattura 6000 euro di acconti (su un preventivo di 7000 + eventuale 10% di ore in economia, messo e firmato a contratto).
Prima della chiusura dei lavori, avvenuta a fine 2018, ho sollecitato che mi emettesse la fattura di saldo, cosa che nonostante le ripetute sollecitazioni non è avvenuta.
A pochi giorni dalla chiusura mi chiama per dirmi che non l'avrebbe emessa, e che ci saremmo 'messi d'accordo'.
Dopo circa un mese si presenta con un consuntivo di 16200 euro, di cui 5500 ore di economia nessuna delle quali autorizzata o firmata, pretendendo la differenza in contanti (quindi 10200 euro).
Va detto che questa enorme differenza nel preventivo non era stata minimamente accennata durante i lavori.
Io, e qui ammetto il mio tremendo sbaglio, contratto dicendogli che glieli avrei dati 'nel tempo'. Dopo avergliene portati un pò, mi accorgo di notevoli mancanze nei lavori svolti (termostati malfunzionanti, messa a terra mancante e via dicendo). Lo liquido con un pò di insolenze dicendo che il rimanente poteva infilarselo dove non batte il sole. Oggi, a distanza di quasi 3 anni, mi vedo recapitare una fattura con il rimanente da pagare. La mia domanda è: contestazione a parte, devo rivolgermi ad un legale? Cosa rischio se mi reco di persona alla GDF denunciando il tutto? Avrei problemi con le precedenti detrazioni (iva agevolata)?
Grazie mille
Fabrizio