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Nel 2004 ho acceso un mutuo per una casa che poi per diverse ragioni non ho potuto più pagare. Hanno già venduto all'asta la casa e ora mi chiedono il restante del mutuo. Ho ricevuto una conferma di prenotazione udienza di pignoramento presso terzi dinanzi al Giudice dell'Esecuzione del Tribunale di Torino per ottobre 2018. Tale notifica è stata inviata anche all'azienda per la quale lavoro. Dallo scorso mese hanno iniziato a pignorarmi un quinto dello stipendio. Possono già farlo anche se non è avvenuta ancora l'udienza? Inoltre, avendo un minore disabile a carico e un reddito molto basso, volevo richiedere il gratuito patrocinio, ma non conoscendo alcun legale di Torino, come posso scegliere un avvocato esperto in tali questioni?
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(21-03-2018, 11:17)Edith Ha scritto: Nel 2004 ho acceso un mutuo per una casa che poi per diverse ragioni non ho potuto più pagare. Hanno già venduto all'asta la casa e ora mi chiedono il restante del mutuo. Ho ricevuto una conferma di prenotazione udienza di pignoramento presso terzi dinanzi al Giudice dell'Esecuzione del Tribunale di Torino per ottobre 2018. Tale notifica è stata inviata anche all'azienda per la quale lavoro. Dallo scorso mese hanno iniziato a pignorarmi un quinto dello stipendio. Possono già farlo anche se non è avvenuta ancora l'udienza? Inoltre, avendo un minore disabile a carico e un reddito molto basso, volevo richiedere il gratuito patrocinio, ma non conoscendo alcun legale di Torino, come posso scegliere un avvocato esperto in tali questioni?
Con la notifica dell'atto di pignoramento, l'azienda ha iniziato a bloccare il pagamento del quinto che poi avverrà materialmente dopo l'udienza. Per il gratuito patrocino, ci sono dei requisiti di reddito con delle tabelle. Ma arrivati a questo punto non so quanto sia utile rivolgersi ad un avvocato. Sarebbe stato molto più utile farlo prima di arrivare al pignoramento. Un cordiale saluto (Avv. Ettore Pietro Silva - LLpT)
Avv. Ivana Consolo
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Gentile utente, purtroppo non ha molte frecce al suo arco.. anche se ancora non si è tenuta l'udienza, il datore di lavoro, che sarebbe il terzo pignorato, ha già l'obbligo di accantonare le somme mese per mese, somme che, dopo l'udienza, e l'ordinanza di assegnazione, verranno direttamente girate al creditore. Attese le sue precarie condizioni economiche, può anche evitare di costituirsi in giudizio, e di chiedere assistenza legale ... purtroppo, ritengo non abbia motivazioni da opporre al creditore.
Se il suo debito residuo è ingente, potrebbe valutare un accordo transattivo con il creditore, e se ha altri debiti oltre questo, e la sua complessiva situazione economica è estremamente difficile, potrebbe valutare la procedura di sovraindebitamento, che può consentirle una riduzione complessiva dei suoi debiti, ed un piano di rientro rateizzato. Tenga comunque presente che trattasi sempre di un procedimento, con tutto ciò che comporta in termini di tempo e denaro.
Il consiglio più utile che posso darle, qualora non abbia altri debiti, è accettare la riduzione di 1/5 dello stipendio fino al saldo del suo debito, e non porsi alcun problema per la costituzione in giudizio.
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buongiorno
mi e stato pignorato un conto aziendale , e stata fatta revoca del pignoramento dopo circa 7 giorni presso banco posta , la mia domanda era : non riuscendo a parlare con nessuno dell'ufficio che si occupa della pratica di sblocco , qualcuno di voi sa le tempistiche per rientrare in possesso del mio conto ? grazie Giampaolo
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Buongiorno a tutti, ho portato in notifica un pignoramento presso terzi, ma ho indicato un errata sede legale di uno dei terzi. Cosa posso fare?Grazie
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vorrei un consiglio sul come venir fuori da una situazione abbastanza ingarbugliata.
Parto da una certezza: ho un debito che devo e voglio onorare, ma non mi viene permesso di farlo nel modo migliore per entrambe le parti.
tutto ha inizio quando mi è stato notificato un atto di precetto per un debito che ho nei confronti di Tizio; vista la somma considerevole, ho provveduto a prendere contatti con l'avv. di Tizio e a fare una offerta oralmente durante l'appuntamento, in attesa di risposta, e quindi nel corso delle trattative, l'avvocato di tizio procede con pignoramento presso terzi.
in quel periodo mi sono pensionata e dunque la dichiarazione del terzo è stata negativa e l'avvocato non ha potuto iscrivere.
sono riprese le trattative e capendo che non avrei potuto sperare in un saldo e stralcio ho chiesto una semplice rateizzazione dell'importo; a tale richiesta sempre orale e sempre all'avv. mi è stato risposto, dopo tempo, che tizio mi avrebbe concesso la rateizzazione ma non per la somma da me offerta bensì per il doppio. durante queste nuove trattative mi è stato notificato un nuovo atto di precetto sempre dall'avvocato di tizio. quasi a scadenza dello stesso, poichè mi avevano sbloccato la pensione ho provveduto a inviare pec all'avv. dicendomi disponibile ad accettare rateizzazione alla somma che Tizio pretendeva . in questo frangente mi è stato notificato il secondo pignoramento pt che però l'avvocato non ha iscritto perchè era in attesa che tizio gli rispondesse sulla mia offerta. la risposta di Tizio è stata un terzo precetto notificatomi ad una settimana dalla scadenza del pignoramento, ho dunque reiterato la pec all'avvocato con la somma da lui richiesta e la risposta informale che mi è stata data è che è trascorso del tempo e tizio ritiene che io possa pagare tutto e subito (come se non dovessi vivere e dare da vicere alla mia famiglia), ho quindi chiesto aiuto in famiglia e ho potuto formulargli una nuova offerta, sempre tramite pec al suo avvocato che riduceva i tempi di estinzione del debito da 28 a 10 mesi, a questa pec ho avuto risposta negativa. a breve mi verrà notificato un ppt. sulla pensione e sul tfr, che porterà tizio a soddisfarsi in più di 28 mesi, vorrei sapere se e in che modo posso evitare tutto ciò, o comunque vorrei evitare di pagare le spese di una procedura, in questo caso ingiusta, nei miei confronti? Posso in udienza depositare le pec da me inviate all'avv. ? ovviamente chiedo tutto ciò perchè se non posso fare nulla è inutile che mi rivolga ad un avvocato e lasciando che le cose seguano la loro strada.
grazie anticipatamente a chi mi dovesse rispondere.
fermo restando il comportamento credo poco corretto dell'avvocato che in costanza di trattative, e nei tempi di attesa delle sue risposte, ha provveduto ad agire a detta sua su insistenza del cliente.
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Buonasera, ho ricevuto una ingiunzione di pagamento (ancora non esecutiva) da una società di recupero crediti per un residuo di un prestito di 20.000 euro stipulato nel 2010.
Ne ho pagato un terzo circa, poi ho cessato la mia attività commerciale e, venuto a mancare il flusso di denaro, non ho potuto onorare il restante del debito.
Oggi, dopo vari passaggi da una società di recupero crediti ad un'altra mi chiedono circa 30.000 euro!! Col mio legale abbiamo inviato una richiesta di saldo e stralcio stragiudiziale e attendiamo risposta.
Siccome sono un dipendente statale posso sperare che con una offerta ragionevole accettino? O si attaccherano al mio stipendio sicuramente?
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