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Il comproprietario non è obbligato a curarsi dei suoi beni, ma è comunque tenuto ad alcuni adempimenti, tipo quelli fiscali o quelli di ristrutturazione e mantenimento dell'edificio nel caso in cui quest'ultimo possa arrecare danno a terzi.
Potrebbe disfarsi della Sua quota vendendola, donandola oppure rinunciandovi. Per quanto riguarda la rinuncia, consiglio la lettura del seguente articolo:
https://www.laleggepertutti.it/200548_ri...20gratuito).

(12-06-2020, 10:53)Gianmario Broccia Ha scritto: Buongiorno a tutti.

Ho in comproprietà con mia sorella alcune case avute in parte sia per la morte di mio padre, sia per una donazione totale di mia madre.
Anche se nostra madre sta gestendo in parte tali case, mia sorella ha già fatto capire che non ha interesse ne intenzione di occuparsene e io non ho intenzione di occuparmene per tutti e due vedendo lei che incassa comunque gli affitti.

Allora mi chiedo se il comproprietario può essere costretto ad interessarsi dei suoi averi. Posso, in caso contrario, uscire (si spera senza costi) dalla comproprietà e dunque lasciare la mia parte a lei senza fare effettivamente una donazione?

Il mio interesse nel tenere gli affitti è subordinato al fatto che lei mi aiuti e faccia la sua parte.
Mia madre, d'altro canto, pretende di esercitare ancora il controllo e non è assolutamente propensa a lasciar vendere le case.
Puoi inviare una richiesta di consulenza direttamente all'avvocato Mariano Acquaviva, che si impegnerà a rispondere alla tua richiesta di consulenza entro 5 giorni.
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