14-06-2023, 22:45
Salve a tutti,
è la prima volte che scrivo, mi sono iscritta appositamente per chiedere un consiglio su una vicenda che mi è capitata di recente.
A novembre 2022 abbiamo scoperto che mio padre ha un tumore, e finora ha già subito due operazioni. Il medico di base insiste fin da subìto per avviare la pratica per l'invalidità civile e ci consiglia di rivolgerci ad un avvocato che, un giorno a settimana, riceve i pazienti direttamente nello studio del medico.
Sulle prime resto sorpresa: due anni prima mi ero occupata io stessa di raccogliere tutta la documentazione utile e portarla al patronato per un'altra pratica di invalidità (per apnea notturna), andata a buon fine e in tempi anche brevi. Quindi chiedo al dottore il perché di questo suo consiglio, e lui ci dice che per queste patologie è meglio farsi seguire da un avvocato. Alla fine ci lasciamo convincere e, pur sapendo che questo tipo di attività sono gratuite per legge, già immaginavo che alla fine un minimo contributo avremmo dovuto lasciarlo all'avvocato e l'avremmo lasciato senza problemi a titolo di ringraziamento (parlo di poche decine di euro).
Nel giro di un mese viene riconosciuta a mio padre sia l'invalidità civile sia la 104 con accompagnamento.
Al primo incontro con l'avvocato per avviare la pratica nessun accenno al contributo, al secondo incontro mi comunica che la 104 è stata concessa e mi dice candidamente che alla liquidazione della prima mensilità avremmo dovuto dare a lei l'intero importo. Io subito le dico che mi sembra inappropriato, che non siamo disposti a dare tutti questi soldi, prendo tempo per documentarmi meglio. Dopo circa un mese mi richiama visibilmente alterata e mi dice che questi soldi le spettano per l'attività che ha svolto, che non le era mai capitato una cosa del genere, e io le ribadisco che il suo è un tentativo di estorsione e che sta lucrando su patologie molto gravi e con attività gratuite per legge.
Ritorno dal medico di base per esporgli la vicenda già immaginando che sapesse tutto e che fosse d'accordo con lei per mandarle tutti i suoi pazienti.
Vado via con l'amaro in bocca e la rabbia pensando a tutte le persone che, ignare dei loro diritti, ci sono cascate e che ci cascheranno ancora. Non riesco ad arrendermi all'idea che possa andare avanti una cosa del genere: purtroppo non ho prove tangibili e una denuncia penso non avrebbe seguìto, potrebbe addirittura essere controproducente.
Mi chiedo allora, e vi chiedo, cosa si può fare in questi casi per far valere i propri diritti ed evitare che questa gente continui a fare ciò che fa arricchendosi illecitamente sulle spalle degli altri?
Grazie
è la prima volte che scrivo, mi sono iscritta appositamente per chiedere un consiglio su una vicenda che mi è capitata di recente.
A novembre 2022 abbiamo scoperto che mio padre ha un tumore, e finora ha già subito due operazioni. Il medico di base insiste fin da subìto per avviare la pratica per l'invalidità civile e ci consiglia di rivolgerci ad un avvocato che, un giorno a settimana, riceve i pazienti direttamente nello studio del medico.
Sulle prime resto sorpresa: due anni prima mi ero occupata io stessa di raccogliere tutta la documentazione utile e portarla al patronato per un'altra pratica di invalidità (per apnea notturna), andata a buon fine e in tempi anche brevi. Quindi chiedo al dottore il perché di questo suo consiglio, e lui ci dice che per queste patologie è meglio farsi seguire da un avvocato. Alla fine ci lasciamo convincere e, pur sapendo che questo tipo di attività sono gratuite per legge, già immaginavo che alla fine un minimo contributo avremmo dovuto lasciarlo all'avvocato e l'avremmo lasciato senza problemi a titolo di ringraziamento (parlo di poche decine di euro).
Nel giro di un mese viene riconosciuta a mio padre sia l'invalidità civile sia la 104 con accompagnamento.
Al primo incontro con l'avvocato per avviare la pratica nessun accenno al contributo, al secondo incontro mi comunica che la 104 è stata concessa e mi dice candidamente che alla liquidazione della prima mensilità avremmo dovuto dare a lei l'intero importo. Io subito le dico che mi sembra inappropriato, che non siamo disposti a dare tutti questi soldi, prendo tempo per documentarmi meglio. Dopo circa un mese mi richiama visibilmente alterata e mi dice che questi soldi le spettano per l'attività che ha svolto, che non le era mai capitato una cosa del genere, e io le ribadisco che il suo è un tentativo di estorsione e che sta lucrando su patologie molto gravi e con attività gratuite per legge.
Ritorno dal medico di base per esporgli la vicenda già immaginando che sapesse tutto e che fosse d'accordo con lei per mandarle tutti i suoi pazienti.
Vado via con l'amaro in bocca e la rabbia pensando a tutte le persone che, ignare dei loro diritti, ci sono cascate e che ci cascheranno ancora. Non riesco ad arrendermi all'idea che possa andare avanti una cosa del genere: purtroppo non ho prove tangibili e una denuncia penso non avrebbe seguìto, potrebbe addirittura essere controproducente.
Mi chiedo allora, e vi chiedo, cosa si può fare in questi casi per far valere i propri diritti ed evitare che questa gente continui a fare ciò che fa arricchendosi illecitamente sulle spalle degli altri?
Grazie