22-11-2020, 14:20
Salve a tutti, siamo disperati ed abbiamo DAVVERO bisogno di aiuto, a maggior ragione in questo periodo, in cui si deve scegliere se far la spesa o cedere a strane richieste telefoniche di denaro.
Espongo i fatti ma anticipo anche la domanda che vi pongo: a prescindere dal soggetto richiedente, questo contratto a monte, secondo voi, esiste?
Siamo incappati nella truffa dell’acquisto estorto telefonicamente di una rivista delle Forze Armate, nel 2018. Ad oggi, ed in particolare nella giornata di venerdì, per la prima volta siamo stati contattati da un sedicente recupero crediti che ci chiede di pagare entro 48 ore circa € 500, a fronte di una conciliazione che ci eviterebbe un pagarne ben di più alto, con anche la cancellazione del nostro nominativo da tutte le ‘banche dati’ editoriali. Lunedì mattina ci ricontatteranno per ‘guidarci’ nel pagamento (?).
Ora, chiaro è che la rivista sia falsa, che l’IBAN postale fornitoci, l’intestatario, i nominativi contenuti nella lettera ecc, siano tutti probabilmente inesistenti (abbiamo verificato sul web, di tal soggetto non vi è traccia, la ragione sociale non conteneva neanche una partita IVA), dunque ovviamente NON procederemo a fare questo bonifico. Ci siamo già recati in Questura, con l’agente abbiamo concordato di attendere il loro contatto di domani, ma certamente provvederemo a breve con una denuncia. Ma la domanda è la seguente, a prescindere dal soggetto che esige il pagamento, questo contratto a monte, secondo voi, esiste?
Nel 2018, dopo una fastidiosissima telefonata di cui vagamente abbiamo memoria, ma che non fu di accettazione di nulla, comunque davvero ci arrivò un giornaletto, che fu ritirato per errore pagando in contrassegno poiché, spedito in azienda (abbiamo una ditta tessile) si pensò velocemente trattarsi di qualche copia di catalogo che normalmente ci viene spedito. Ma fu subito chiaro che quell'oggetto non fosse mai stato richiesto o ordinato e che certamente non fosse davvero delle Forze Armate.
Nel tempo ricordiamo vari contatti telefonici, tutti da noi respinti, e probabilmente anche carteggi da parte loro, fra cui forse, non ci ricordiamo, anche raccomandate. Non possiamo esserne certi, in ditta si lavora e si riceve molta posta, semplicemente quando vedevamo quel mittente, non accettavamo più nulla.
DOMANDA
E’ davvero possibile, come ci è stato detto ieri al telefono, che quell’atto di pagamento, forse/certamente incauto e distratto del 2018, abbia potuto aprire una posizione contrattuale con qualcuno, perché è come se avesse avuto potere di firma? Sappiamo che non si tratta delle originali edizioni delle forze armate, lo capimmo ovviamente subito, ma è possibile che comunque ad oggi noi, nel nome di mia madre, si sia davvero debitori di cifre consistenti con qualcuno e che a detta della telefonata siano attualmente nell’ordine dei € 1500, ma che se noi decidessimo di non pagare dopodomani salirebbero vertiginosamente e dovrebbero essere pagate a tempi brevissimi?
Purtroppo non possediamo nulla, neanche il nome preciso della rivista recapitataci, nulla.
Non so sia possibile che esista un contratto con questo tipo di modalità di firma ed accettazione, ma ho letto in rete di molte truffe simili sgominate e risolte (proprio di queste riviste): può esistere non so, una sentenza che comunque definirebbe questo tipo di contratto inesistente? Sempre che esista.
Siamo in grandi difficoltà economiche, abbiamo l’azienda chiusa da febbraio (eravamo in ferie quando è arrivato il Covid, quest’anno abbiamo lavorato circa 30 giorni), operai in difficoltà e mi fermo con l'elenco, lo stress di questa ultima tegola potrebbe davvero estinguerci definitivamente.
Vi prego, dateci una mano, una dritta su come procedere, anche perché, purtroppo anche affidare il tutto ad un legale su Roma (foro competente a quanto riferitoci in telefonata davvero pressante nei toni) avrebbe costi che in questo momento farebbero la differenza sulla nostra quotidianità. E’ molto imbarazzante ammettere questo, ma purtroppo è la nostra situazione.
Grazie, davvero grazie se ci fornite qualche informazione.
Espongo i fatti ma anticipo anche la domanda che vi pongo: a prescindere dal soggetto richiedente, questo contratto a monte, secondo voi, esiste?
Siamo incappati nella truffa dell’acquisto estorto telefonicamente di una rivista delle Forze Armate, nel 2018. Ad oggi, ed in particolare nella giornata di venerdì, per la prima volta siamo stati contattati da un sedicente recupero crediti che ci chiede di pagare entro 48 ore circa € 500, a fronte di una conciliazione che ci eviterebbe un pagarne ben di più alto, con anche la cancellazione del nostro nominativo da tutte le ‘banche dati’ editoriali. Lunedì mattina ci ricontatteranno per ‘guidarci’ nel pagamento (?).
Ora, chiaro è che la rivista sia falsa, che l’IBAN postale fornitoci, l’intestatario, i nominativi contenuti nella lettera ecc, siano tutti probabilmente inesistenti (abbiamo verificato sul web, di tal soggetto non vi è traccia, la ragione sociale non conteneva neanche una partita IVA), dunque ovviamente NON procederemo a fare questo bonifico. Ci siamo già recati in Questura, con l’agente abbiamo concordato di attendere il loro contatto di domani, ma certamente provvederemo a breve con una denuncia. Ma la domanda è la seguente, a prescindere dal soggetto che esige il pagamento, questo contratto a monte, secondo voi, esiste?
Nel 2018, dopo una fastidiosissima telefonata di cui vagamente abbiamo memoria, ma che non fu di accettazione di nulla, comunque davvero ci arrivò un giornaletto, che fu ritirato per errore pagando in contrassegno poiché, spedito in azienda (abbiamo una ditta tessile) si pensò velocemente trattarsi di qualche copia di catalogo che normalmente ci viene spedito. Ma fu subito chiaro che quell'oggetto non fosse mai stato richiesto o ordinato e che certamente non fosse davvero delle Forze Armate.
Nel tempo ricordiamo vari contatti telefonici, tutti da noi respinti, e probabilmente anche carteggi da parte loro, fra cui forse, non ci ricordiamo, anche raccomandate. Non possiamo esserne certi, in ditta si lavora e si riceve molta posta, semplicemente quando vedevamo quel mittente, non accettavamo più nulla.
DOMANDA
E’ davvero possibile, come ci è stato detto ieri al telefono, che quell’atto di pagamento, forse/certamente incauto e distratto del 2018, abbia potuto aprire una posizione contrattuale con qualcuno, perché è come se avesse avuto potere di firma? Sappiamo che non si tratta delle originali edizioni delle forze armate, lo capimmo ovviamente subito, ma è possibile che comunque ad oggi noi, nel nome di mia madre, si sia davvero debitori di cifre consistenti con qualcuno e che a detta della telefonata siano attualmente nell’ordine dei € 1500, ma che se noi decidessimo di non pagare dopodomani salirebbero vertiginosamente e dovrebbero essere pagate a tempi brevissimi?
Purtroppo non possediamo nulla, neanche il nome preciso della rivista recapitataci, nulla.
Non so sia possibile che esista un contratto con questo tipo di modalità di firma ed accettazione, ma ho letto in rete di molte truffe simili sgominate e risolte (proprio di queste riviste): può esistere non so, una sentenza che comunque definirebbe questo tipo di contratto inesistente? Sempre che esista.
Siamo in grandi difficoltà economiche, abbiamo l’azienda chiusa da febbraio (eravamo in ferie quando è arrivato il Covid, quest’anno abbiamo lavorato circa 30 giorni), operai in difficoltà e mi fermo con l'elenco, lo stress di questa ultima tegola potrebbe davvero estinguerci definitivamente.
Vi prego, dateci una mano, una dritta su come procedere, anche perché, purtroppo anche affidare il tutto ad un legale su Roma (foro competente a quanto riferitoci in telefonata davvero pressante nei toni) avrebbe costi che in questo momento farebbero la differenza sulla nostra quotidianità. E’ molto imbarazzante ammettere questo, ma purtroppo è la nostra situazione.
Grazie, davvero grazie se ci fornite qualche informazione.