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abbonamento per fornitura caffè NIMS
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Salve,
ho sottoscritto presso la mia abitazione, intestando alla mia p.iva, un abbonamento per la fornitura di caffè dalla ditta Nims. Subito dopo ho realizzato che si trattava di una proposta poco vantaggiosa e non deducibile come spese di rappresentanza. Il contratto consisteva nella fornitura della macchina in comodato d'uso con acconto di 180 euro e la fornitura di caffè per un periodo di 30 mesi a 35 euro cad.
Avendoci ripensato subito il giorno seguente e non avendo inviato nessun acconto tracciato, decisi di avvalermi del diritto di recesso, indicato nel contratto in 30gg.
Cosa strana ricevetti in un paio di giorni macchina e caffè al mio domicilio senza, pensavo, aver pagato nessun acconto per poi scoprire che allo stesso aveva provveduto la promoter come "atto di cortesia".
Rassicurato dalla promoter che sarebbe bastato l'invio di una semplice comunicazione mail alla Nims per la rescissione del contratto Le diedi le 180 euro da Lei anticipati e inviai una PEC chiedendo l'annulamento e il ritiro del matriale ricevuto.
La risposta della Nims; Per le p.iva non è prevista nessuna facoltà di recesso pertanto il contratto rimane in essere.
Mi chiedo è leggittimo questo modus operandis di promoter e Nims nei confronti della clientela? Esiste la possibilità di svincolarsi da questa situazione al quanto poco trasparente?
Grazie per chi volesse rispondermi.
Cordiali saluti
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