03-12-2020, 18:32
Buongiorno a tutti,
scrivo qui nella speranza di trovare un parere tecnico per una problematica che ha assunto una dimensione surreale.
Nello specifico, sono destinatario di ben 3 pignoramenti presso terzi (datore di lavoro), conseguenti a debiti non saldati negli anni precedenti, quando, nella conduzione dell'attività imprenditoriale di cui ero socio, si sono susseguite diverse difficoltà che ne hanno minato la solidità nonchè la capacità di adempiere alle obbligazioni contratte.
Una volta chiusa l'attività, il lavoro da dipendente è diventato facile bersaglio di aggressione da parte dei creditori.
Tuttavia, ciò che non riesco a capire, è come abbia potuto il Giudice assegnare ben 3 pignoramenti sulla busta paga.
Stando a quanto ho capito documentandomi in rete, da profano, in caso di concorso di crediti della medesima natura, il pignoramento può essere assegnato solamente nella misura di 1/5. Qualora invece i crediti abbiano natura diversa (tributari, alimentari o commerciali) allora potranno essere assegnate quote maggiori della retribuzione dell'esecutato.
I crediti vantati sono di questo tipo:
- parcella professionale di studio legale
- cambiale per prestito tra privati
- fattura di fornitura merci
Mi sembrano tutti crediti della stessa natura, nonostante il Giudice abbia evidentemente valutato in maniera differente. A quanto mi è dato sapere, il credito vantato dallo studio legale sarebbe di natura privilegiata rispetto alla cambiale, pertanto sarebbe stato accordato. Anche nel caso questa interpretazione fosse legittima, rimane ancora da giustificare, a mio avviso, il terzo pignoramento accordato.
In sintesi chiedo dunque quanto segue:
- si ravvisano errori di merito nelle assegnazioni disposte dal Giudice?
- in caso affermativo, si può avanzare istanza atta a ripristinare la situazione? Che costi e tempi sono previsti mediamente?
Ringrazio in anticipo chi potrà fornirmi un parere dirimente.
Buona giornata
scrivo qui nella speranza di trovare un parere tecnico per una problematica che ha assunto una dimensione surreale.
Nello specifico, sono destinatario di ben 3 pignoramenti presso terzi (datore di lavoro), conseguenti a debiti non saldati negli anni precedenti, quando, nella conduzione dell'attività imprenditoriale di cui ero socio, si sono susseguite diverse difficoltà che ne hanno minato la solidità nonchè la capacità di adempiere alle obbligazioni contratte.
Una volta chiusa l'attività, il lavoro da dipendente è diventato facile bersaglio di aggressione da parte dei creditori.
Tuttavia, ciò che non riesco a capire, è come abbia potuto il Giudice assegnare ben 3 pignoramenti sulla busta paga.
Stando a quanto ho capito documentandomi in rete, da profano, in caso di concorso di crediti della medesima natura, il pignoramento può essere assegnato solamente nella misura di 1/5. Qualora invece i crediti abbiano natura diversa (tributari, alimentari o commerciali) allora potranno essere assegnate quote maggiori della retribuzione dell'esecutato.
I crediti vantati sono di questo tipo:
- parcella professionale di studio legale
- cambiale per prestito tra privati
- fattura di fornitura merci
Mi sembrano tutti crediti della stessa natura, nonostante il Giudice abbia evidentemente valutato in maniera differente. A quanto mi è dato sapere, il credito vantato dallo studio legale sarebbe di natura privilegiata rispetto alla cambiale, pertanto sarebbe stato accordato. Anche nel caso questa interpretazione fosse legittima, rimane ancora da giustificare, a mio avviso, il terzo pignoramento accordato.
In sintesi chiedo dunque quanto segue:
- si ravvisano errori di merito nelle assegnazioni disposte dal Giudice?
- in caso affermativo, si può avanzare istanza atta a ripristinare la situazione? Che costi e tempi sono previsti mediamente?
Ringrazio in anticipo chi potrà fornirmi un parere dirimente.
Buona giornata