11-04-2020, 13:46
Salve!
Vivo in Italia da 13 anni e lavoro come escort dal 2014, saltuariamente (quando non ho un lavoro fisso). Sono 100% autonoma. Per 1 anno e mezzo ho anche avuto una partita Iva come sarta, ma ho fallito e ho dovuto chiuderla.
Negli ultimi giorni sono entrata a fare parte di un gruppo Facebook sui diritti civili delle sex workers italiane e mi sono imbattuta in un sito che parla di "partita iva obbligatoria per le suddette professioniste" in Italia.
In questo gruppo (credo sia un avvocato) che fa una sorta di terrorismo psicologico sotto ogni post: "Aprite la partita iva, escorts. Altrimenti perderete ogni causa contro l'Agenzia delle Entrate. Vi stanno controllando e prima o poi vi convocheranno".
Bene. Io non ho alti guadagni (non più di 1.200 euro al mese), ho seri problemi di salute, non frequento giri loschi, non ho mai lavorato sulla strada e non ho mai subito un controllo. Se da 2 anni ho una casa di proprietà (un monolocale che mi è costato 34 mila euro) è stato un regalo di mio padre, che vive in Sud America (e posso dimostrarlo). Posso dimostrare che sul mio conto corrente sono arrivati dei soldi provenienti da un'altra nazione. Si trattava di un'eredità.
Se l'Agenzia delle Entrate ha cominciato veramente a tassare le escort (in silenzio) dovrei aspettarmi una sorpresa? Prima di tutto: è vero?
Se così fosse, dovrei difendermi nel migliore dei modi.
Per quanto riguarda la legalizzazione di questa professione in Italia non sono ottimista. Non mi piace che l'obiettivo principale di questa "pseudo rivoluzione" sia tassare, "punire economicamente". Non li vedo parlare di diritti e di tutela. Conosco molte donne che hanno sbandierato le loro attività, parlandone apertamente, e vivono molto peggio: sicuramente non cadranno nei mani dei cosiddetti "papponi", ma vengono ricattate dai carabinieri, dai vicini di casa e a volte dai propri familiari. C'è chi ha detto "sono una escort" e perso la tutela dei figli. Chi ha detto "sono una escort" non ha potuto denunciare lo stalker che la minacciava di morte perché "prostituendosi non aveva morale per farlo"...
Non lo so...Non so più cosa pensare. Voglio tanto lasciare questo "mondo" e spero di riuscire a farlo il prima possibile. E di non perdere la mia casa, che è l'unica cosa che ho.
Grazie per la vostra attenzione. Un caro saluto a tutti.
Elen
Vivo in Italia da 13 anni e lavoro come escort dal 2014, saltuariamente (quando non ho un lavoro fisso). Sono 100% autonoma. Per 1 anno e mezzo ho anche avuto una partita Iva come sarta, ma ho fallito e ho dovuto chiuderla.
Negli ultimi giorni sono entrata a fare parte di un gruppo Facebook sui diritti civili delle sex workers italiane e mi sono imbattuta in un sito che parla di "partita iva obbligatoria per le suddette professioniste" in Italia.
In questo gruppo (credo sia un avvocato) che fa una sorta di terrorismo psicologico sotto ogni post: "Aprite la partita iva, escorts. Altrimenti perderete ogni causa contro l'Agenzia delle Entrate. Vi stanno controllando e prima o poi vi convocheranno".
Bene. Io non ho alti guadagni (non più di 1.200 euro al mese), ho seri problemi di salute, non frequento giri loschi, non ho mai lavorato sulla strada e non ho mai subito un controllo. Se da 2 anni ho una casa di proprietà (un monolocale che mi è costato 34 mila euro) è stato un regalo di mio padre, che vive in Sud America (e posso dimostrarlo). Posso dimostrare che sul mio conto corrente sono arrivati dei soldi provenienti da un'altra nazione. Si trattava di un'eredità.
Se l'Agenzia delle Entrate ha cominciato veramente a tassare le escort (in silenzio) dovrei aspettarmi una sorpresa? Prima di tutto: è vero?
Se così fosse, dovrei difendermi nel migliore dei modi.
Per quanto riguarda la legalizzazione di questa professione in Italia non sono ottimista. Non mi piace che l'obiettivo principale di questa "pseudo rivoluzione" sia tassare, "punire economicamente". Non li vedo parlare di diritti e di tutela. Conosco molte donne che hanno sbandierato le loro attività, parlandone apertamente, e vivono molto peggio: sicuramente non cadranno nei mani dei cosiddetti "papponi", ma vengono ricattate dai carabinieri, dai vicini di casa e a volte dai propri familiari. C'è chi ha detto "sono una escort" e perso la tutela dei figli. Chi ha detto "sono una escort" non ha potuto denunciare lo stalker che la minacciava di morte perché "prostituendosi non aveva morale per farlo"...
Non lo so...Non so più cosa pensare. Voglio tanto lasciare questo "mondo" e spero di riuscire a farlo il prima possibile. E di non perdere la mia casa, che è l'unica cosa che ho.
Grazie per la vostra attenzione. Un caro saluto a tutti.
Elen