14-06-2023, 02:17
Buongiorno a tutti,
mi sto separando da mia moglie per sua volontà. Non abbiamo figli e, dopo avermi lasciato con una mail e aver abbandonato la casa cointestata acquistata insieme un anno e mezzo fa, ora lei vive in affitto. Attualmente in casa vivo io, pagando interamente il mutuo contestato (durata 30 anni) sul mio conto. Purtroppo la banca non ha accettato la mia richiesta di accollo (cosa che mi avrebbe consentito di liberare la mia futura ex moglie e chiudere la questione), così, sempre tramite avvocati, le ho proposto di attendere per la vendita il termine di 5 anni (scadente a dicembre 2026), data alla quale, se ancora non avessi ancora ottenuto l'accollo, avremmo provveduto a vendere l'immobile senza dover incorrere nel pagamento di oneri fiscali di vario tipo.
Il mio avvocato ha ricevuto dal suo una lunga mail in cui si dice che lei rifiuta la mia proposta e pretende di essere liberata assolutamente entro fine 2023 (cosa ovviamente impossibile). Se non le risponderò entro una settimana minaccia di procedere con una separazione giudiziale (con ulteriore aggravio di costi...).
La mia paura è che voglia procedere addirittura con una vendita all'asta a seguito di divisione giudiziale, e da qui la mia domanda: in questa eventualità, dettagliando al giudice l'importanza di attendere giugno 2026 a tutela del patrimonio di entrambi, che possibilità c'è che il giudice stesso non proceda dicendo "Mettiamo all'asta l'immobile" e invece consideri di buon senso la mia proposta? In effetti si tratta di posticipare la soluzione nel tempo per evitare ulteriori distruzioni di valore. La proposta di accollo o di vendita a dicembre 2026 ovviamente verrebbe messa per iscritto da me a tutela della mia futura ex moglie e diventando vincolante per me.
Grazie
Marco
mi sto separando da mia moglie per sua volontà. Non abbiamo figli e, dopo avermi lasciato con una mail e aver abbandonato la casa cointestata acquistata insieme un anno e mezzo fa, ora lei vive in affitto. Attualmente in casa vivo io, pagando interamente il mutuo contestato (durata 30 anni) sul mio conto. Purtroppo la banca non ha accettato la mia richiesta di accollo (cosa che mi avrebbe consentito di liberare la mia futura ex moglie e chiudere la questione), così, sempre tramite avvocati, le ho proposto di attendere per la vendita il termine di 5 anni (scadente a dicembre 2026), data alla quale, se ancora non avessi ancora ottenuto l'accollo, avremmo provveduto a vendere l'immobile senza dover incorrere nel pagamento di oneri fiscali di vario tipo.
Il mio avvocato ha ricevuto dal suo una lunga mail in cui si dice che lei rifiuta la mia proposta e pretende di essere liberata assolutamente entro fine 2023 (cosa ovviamente impossibile). Se non le risponderò entro una settimana minaccia di procedere con una separazione giudiziale (con ulteriore aggravio di costi...).
La mia paura è che voglia procedere addirittura con una vendita all'asta a seguito di divisione giudiziale, e da qui la mia domanda: in questa eventualità, dettagliando al giudice l'importanza di attendere giugno 2026 a tutela del patrimonio di entrambi, che possibilità c'è che il giudice stesso non proceda dicendo "Mettiamo all'asta l'immobile" e invece consideri di buon senso la mia proposta? In effetti si tratta di posticipare la soluzione nel tempo per evitare ulteriori distruzioni di valore. La proposta di accollo o di vendita a dicembre 2026 ovviamente verrebbe messa per iscritto da me a tutela della mia futura ex moglie e diventando vincolante per me.
Grazie
Marco