08-02-2022, 19:12
Gentili utenti,
Vi sottopongo questo caso:
Una signora, vedova, muore lasciando tre figli. Ella, prima di morire, fece testamento. In tale testamento, aperto di fronte al notaio, ella “nomina erede universale” uno dei tre figli. Agli altri figli non ha lasciato niente.
Il notaio sostiene che agli altri due figli pertanto non spetti assolutamente niente poiché il testatore ha usato la parola “erede universale”. Da quanto ne so io, nei casi di successione regolata da testamento, a tutti i figli (in quanto legittimari) spetta a prescindere la quota legittima del patrimonio del testatore, e poi la quota disponibile può essere lasciata a chi si gradisce. Il testatore inoltre non ha lasciato legati.
Insomma da quello che so io, si dovrebbe rispettare al massimo la volontà del testatore, ma fin dove la legge lo consente, senza ledere altri legittimari.
Secondo voi, come dovrebbe avvenire la successione? Occorre impugnare il testamento?
Cosa consigliate? Io sono uno dei legittimari lesi.
Grazie.
Vi sottopongo questo caso:
Una signora, vedova, muore lasciando tre figli. Ella, prima di morire, fece testamento. In tale testamento, aperto di fronte al notaio, ella “nomina erede universale” uno dei tre figli. Agli altri figli non ha lasciato niente.
Il notaio sostiene che agli altri due figli pertanto non spetti assolutamente niente poiché il testatore ha usato la parola “erede universale”. Da quanto ne so io, nei casi di successione regolata da testamento, a tutti i figli (in quanto legittimari) spetta a prescindere la quota legittima del patrimonio del testatore, e poi la quota disponibile può essere lasciata a chi si gradisce. Il testatore inoltre non ha lasciato legati.
Insomma da quello che so io, si dovrebbe rispettare al massimo la volontà del testatore, ma fin dove la legge lo consente, senza ledere altri legittimari.
Secondo voi, come dovrebbe avvenire la successione? Occorre impugnare il testamento?
Cosa consigliate? Io sono uno dei legittimari lesi.
Grazie.