20-11-2019, 22:10
Buona sera a tutti mi presento, sono Eros e ho 37 anni.
Mio padre ha 60 anni e quando avevo circaa 4 anni ha abbandonato me, mia sorella e mia mamma per dedicarsi a una vita di
alcolismo e tossicodipendenza.
Non ha mai dato nulla a livello economico nè morale a nessuno di noi fino ad oggi.
E’ una persona tendenzialmente aggressiva e violenta, corroborato da un senso di anarchia e secndo lui tutto gli è
dovuto.
Dopo una vita di eccessi e vita all’estero si è ritrovato invalido da circa 10 anni, ha ricevuto la pensione di invalidità che gli ha permesso di tirare avanti in thailandia per gli ultimi 5 anni.
L’inps l’ha scoperto (la pensione di invalidità civile non puo essere usufruita all’estero) e glie l’hanno sospesa.
Ora è in tialia e gli stanno ri-erogando la pensione decurtata.
Era stato inserito in una casa di carità come ospite ma è riuscito a farsi malvolere ed oggi non gli offrono più ospitralità.
E’ stato inserito dagli assistenti sociali in un’abitazione di 4 persone ma siccome manca di igiene (vive col catetere per scelta e spesso urina in giro accidentalmente e ha dei funghi contagiosi al piede e si rifiuta di curarli) e si rifiuta di
svolgere qualunque attiività relativa alla comunità, entro dicembre sarà scacciato anche da là.
Probabilmente gli assistenti sociali riusciranno ad inserirlo in una casa di riposo pagata in parte dal comune di
residenza, in parte con la sua pensione e una piccola quota la metterà mia nonna.
Il dubbio è: potranno in un futuro vari enti o assistenti sociali obbligare me o mia sorella a contribuire in qualsiasi
misura alla vita di quest’essere?
In che modo possiamo tuterlarci?
Grazie a tutti per il vostro tempo.
P.s: negli anni io lo ho ospitato a casa mia (dove comunque si comportava come sopra descritto) per diversi mesi, gli ho pagato (insieme alla nonna) un operazione chirurgica che gli ha permesso di tornare a camminare e anche dei biglietti
aerei.
Mio padre ha 60 anni e quando avevo circaa 4 anni ha abbandonato me, mia sorella e mia mamma per dedicarsi a una vita di
alcolismo e tossicodipendenza.
Non ha mai dato nulla a livello economico nè morale a nessuno di noi fino ad oggi.
E’ una persona tendenzialmente aggressiva e violenta, corroborato da un senso di anarchia e secndo lui tutto gli è
dovuto.
Dopo una vita di eccessi e vita all’estero si è ritrovato invalido da circa 10 anni, ha ricevuto la pensione di invalidità che gli ha permesso di tirare avanti in thailandia per gli ultimi 5 anni.
L’inps l’ha scoperto (la pensione di invalidità civile non puo essere usufruita all’estero) e glie l’hanno sospesa.
Ora è in tialia e gli stanno ri-erogando la pensione decurtata.
Era stato inserito in una casa di carità come ospite ma è riuscito a farsi malvolere ed oggi non gli offrono più ospitralità.
E’ stato inserito dagli assistenti sociali in un’abitazione di 4 persone ma siccome manca di igiene (vive col catetere per scelta e spesso urina in giro accidentalmente e ha dei funghi contagiosi al piede e si rifiuta di curarli) e si rifiuta di
svolgere qualunque attiività relativa alla comunità, entro dicembre sarà scacciato anche da là.
Probabilmente gli assistenti sociali riusciranno ad inserirlo in una casa di riposo pagata in parte dal comune di
residenza, in parte con la sua pensione e una piccola quota la metterà mia nonna.
Il dubbio è: potranno in un futuro vari enti o assistenti sociali obbligare me o mia sorella a contribuire in qualsiasi
misura alla vita di quest’essere?
In che modo possiamo tuterlarci?
Grazie a tutti per il vostro tempo.
P.s: negli anni io lo ho ospitato a casa mia (dove comunque si comportava come sopra descritto) per diversi mesi, gli ho pagato (insieme alla nonna) un operazione chirurgica che gli ha permesso di tornare a camminare e anche dei biglietti
aerei.