17-06-2019, 17:45
Premessa: non ho mai conosciuto mio padre ma porto il suo cognome, quindi credo che mi abbia riconosciuto visto che i miei sono stati insieme fino ai miei 3 anni, anche se non sposati. Mia mamma lavorava sempre, stagioni fuori città e sono stata cresciuta dai miei nonni, e a mio padre è stata tolta la patria potestà, dato che era un poco di buono finito in carcere per spaccio ai tempi. Quando avevo 13 anni mia mamma ha trovato un posto fisso vicino a me e siamo andati a vivere insieme. Pochi mesi fa è morta. Nel sistemare le carte di casa, ho fatto delle scoperte e ho chiesto delucidazioni ai nonni. Viene fuori lei in realtà era in riabilitazione quando ero piccola e che ero stata affidata ai nonni che hanno combattuto legalmente e hanno totalmente estraniato mio babbo dalla mia crescita, rinunciando agli assegni di mantenimento pur di tenerlo lontano e sono loro che gli hanno fatto rinunciare a me. Ho pure scoperto che ho 3 fratelli, 2 nati da un precedente matrimonio di mio padre e una sorella più piccola nata da il suo attuale matrimonio in corso. Inoltre è particolarmente benestante e anziano. Mia nonna (professoressa di diritto in pensione) mi ha detto che le leggi sono cambiate, e che non succederò a mio padre in caso di morte, perchè legalmente mi ha disconosciuto per lasciarmi crescere da loro. Io non ci credo però, sono una figlia naturale e non ho trovato informazioni al riguardo su internet a supporto di mia nonna. Non so se lui mi ha disconosciuto o aveva solo perso la patria potestà, purtroppo ci sono tanti segreti nella mia famiglia, e se faccio troppe domande mia nonna si agita, in quanto ancora scossa poi dal recente lutto di sua figlia(mia mamma). Quindi mi spetta comunque una quota nel caso della morte di mio padre? Inoltre se mi aspetta comunque una quota, se lui dovesse scrivere un testamento, potrebbe escludermi? Grazie