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Richiesta risarcimento a consorzio di bonifica
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Sono il proprietario di un terreno in cui nel 2016 decido di impiantare un noccioleto, faccio quindi richiesta al consorzio di bonifica in cui ricado di accedere al servizio di irrigazione.

Il consorzio mi fa quindi sapere di aver chiuso l’utenza elettrica del pozzo, posto a confine con il mio terreno, perché nessuno faceva richiesta di irrigazione da diversi anni.

Il consorzio per riattivare il pozzo mi chiede la cifra di euro 31408,90 più euro 66,64.

L’ente controllore sui consorzi della regione Lazio fa presente al consorzio che il pozzo va riattivato a sue spese.

Il consorzio sembra adeguarsi al parere della Regione Lazio, inizia la procedura tecnica per riattivare il pozzo.

Nel 2019 impianto un noccioleto, il primo anno a causa della siccità perdo più della metà delle piantine, gli anni successivi sempre a causa della mancanza di irrigazione, le piantine non crescono.

Fino allo scorso anno il pozzo non era stato ancora riattivato, con ingenti danni al mio noccioleto a causa della siccità e del mancato servizio di irrigazione del consorzio, anche perché non mi era possibile scavare un pozzo privato poiché legato alla concessione preferenziale del consorzio.

Lo scorso anno, dopo aver esercitato pressioni a livello provinciale, regionale e ministeriale, il consorzio mi dà il nulla osta per l'escavazione di un pozzo privato, asserendo che la riattivazione del pozzo consortile sarebbe antieconomica.

Inizio quindi l'iter per lo sfruttamento ad uso irriguo delle acque sotterranee, il cui permesso dovrebbe presumibilmente arrivare tra altri due anni.

Ho quindi intenzione di richiedere al consorzio un risarcimento per il mancato accrescimento delle piante di nocciolo, che ad oggi continuano ad essere improduttive.

Vorrei sapere quale sia il tribunale competente, se il civile, il TAR, il tribunale delle acque o il penale per interruzione di pubblico servizio.

Aggiungo che è stato appurato tramite accesso agli atti che alla mia istanza e al relativo procedimento non è mai stato assegnato un protocollo, né un responsabile, né è stata data una conclusione a norma di legge.
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