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Come far valere i diritti di mantenimento come disabile non autosufficiente?
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Buongiorno.

Purtroppo, per tristi vicende, vi chiedo gentilmente un parere, in merito a cosa fare.

I miei genitori si sono separati circa un lustro fa, così il mio nucleo famigliare è ormai composto da me, mia sorella e mia madre, con cui coabito. Mia sorella (maggiorenne come me) ha la casa assegnata, però vi risiede di fatto saltuariamente, dato che è studentessa "fuori sede".

Da allora mia madre dichiara al sottoscritto di ricevere e gestire un mantenimento di 300 euro per me, e 600 per lei. Inoltre, mia sorella per accordi riceverebbe altri 300 euro. Mia madre, inoltre, sostiene che mio padre contribuisce ulteriormente perché il mantenimento sarebbe troppo basso per coprire le spese.

Purtroppo, ritengo che questo mantenimento sia eccessivamente basso rispetto al tenore di vita di mio padre, che possiede un SUV, fa frequenti viaggi e assiste economicamente sua madre, che di fatto non potrebbe permettersi assistenza domiciliare continuativa. Soprattutto, però, mi preoccupa il fatto che mia sorella riceve un elevato trattamento economico, come mantenimento agli studi, compreso un contratto di locazione che si aggira attorno ai 500 euro mensili.

Avendo riconosciuta una riduzione della capacità lavorativa dell'80% (INPS - legge 104 per autismo e depressione), ricevo una pensione di 354, al momento. Mia madre gestisce il denaro del mantenimento per le spese abitative e alimentari, sostanzialmente. Rinuncio quasi sempre a spese non necessarie e sono molto parsimonioso, data la gravità della mia condizione. Di fatto, spendo solo una piccola parte della mia pensione e solo saltuariamente, come per libri usati, e in media molto meno di 100 euro al mese. Mia madre si lamenta di continuo per le spese dovute alle utenze domestiche, e ormai mi sono adeguato a un tenore di vita molto più contenuto di quello precedente, in un'abitazione in aggiunta troppo grande per due persone e teatro di frequenti litigi. Sono costretto a chiedere con insistenza in caso di necessità controlli medici o consulenze legali (a detta di alcuni miei conoscenti, venni un anno fa querelato da un mio ex-amico, ma venne tutto archiviato senza che neanche ricevessi notifiche al riguardo, e al riguardo dovetti chiedere una consulenza). Per quest'abitazione, come dichiarato dai miei, ci si era accordati per una vendita in occasione della separazione, ma ciò non è avvenuto.

Vorrei chiedere ai miei genitori almeno di usare parte del reddito apparentemente disponibile per risparmio e un'adeguata tutela economica nei miei confronti, nei limiti del possibile. Entrambi insistono che dovrei proseguire gli studi universitari o lavorare presso mio padre (libero professionista), cosa che a volte cerco di fare - nonostante la depressione, ma non penso che un disabile con 104 possa prestare un lavoro qualificato presso lo studio di un professionista tributario o trovare lavoro con un percorso di studi (Medicina), che peraltro avevo intrapreso prima del riconoscimento dell'invalidità.

Vorrei capire come fare per avere una consulenza sul diritto di famiglia con gratuito patrocinio, ma mia madre non consente di accedere alla relativa documentazione, per constatare l'eventuale possibilità di farvi ricorso.

Vi ringrazio.
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