21-06-2023, 01:36
Buongiorno a tutti e grazie in anticipo a chi mi vorrà rispondere.
Ho ricevuto una parcella di poco più di 1400 euro da parte di avvocato per attività stragiudiziale, rispetto alla quale ho chiesto spiegazioni e dettaglio voci. L' avvocato non rispondeva mai ed anzi poco dopo, rimangiandosi tale parcella, richiedeva all'ordine la liquidazione di una seconda parcella per oltre 4000 euro per medesime prestazioni, rifiutavo il pagamento e stranamente l ' avvocato otteneva sia in primo grade che in appello la conferma del decretro ingiuntivo con il quale riusciva ad ottenere ( da 1400 euro della prima parcella) ben 6400 della seconda parcella ( 4200 oltre accessori di legge). Sostanzialmente sia il giudice di prime cure ( che era un GOT....) che i giudici di appello hanno confermato che non avendo io pagato tempestivamente la prima parcella l'avvocato era libero di emettere la seconda parcella ben più alta basata su tariffario forense. Eppure non è cosi, il CD forense [art. 29 comma 5) vieta espressamente al professionista l' emissione di una seconda parcella più alta a fronte del mancato spontaneo pagamento della prima parcella a meno che non sia stata fatta espressa riserva ( cosa ovviamente non avvenuta).
Al netto di questo, essendoci anche un esposto da me inoltrato al CDD Milanese ( ben 3 anni fa...ancora oggi da assegnare a sezione) vorrei sapere se per Cassazione è percorribile dolersi dell'errore in giudicando in quanto in entrambi i gradi di giudizio non è stato applicato appunto l' art. 29 c.5 del cdd, quindi la somma dovuta al professionista è solo quella indicata nella prima parcella e non nella seconda parcella di fatto quadruplicata. Qualcuno ha gia avuto esperienza ?
Ho ricevuto una parcella di poco più di 1400 euro da parte di avvocato per attività stragiudiziale, rispetto alla quale ho chiesto spiegazioni e dettaglio voci. L' avvocato non rispondeva mai ed anzi poco dopo, rimangiandosi tale parcella, richiedeva all'ordine la liquidazione di una seconda parcella per oltre 4000 euro per medesime prestazioni, rifiutavo il pagamento e stranamente l ' avvocato otteneva sia in primo grade che in appello la conferma del decretro ingiuntivo con il quale riusciva ad ottenere ( da 1400 euro della prima parcella) ben 6400 della seconda parcella ( 4200 oltre accessori di legge). Sostanzialmente sia il giudice di prime cure ( che era un GOT....) che i giudici di appello hanno confermato che non avendo io pagato tempestivamente la prima parcella l'avvocato era libero di emettere la seconda parcella ben più alta basata su tariffario forense. Eppure non è cosi, il CD forense [art. 29 comma 5) vieta espressamente al professionista l' emissione di una seconda parcella più alta a fronte del mancato spontaneo pagamento della prima parcella a meno che non sia stata fatta espressa riserva ( cosa ovviamente non avvenuta).
Al netto di questo, essendoci anche un esposto da me inoltrato al CDD Milanese ( ben 3 anni fa...ancora oggi da assegnare a sezione) vorrei sapere se per Cassazione è percorribile dolersi dell'errore in giudicando in quanto in entrambi i gradi di giudizio non è stato applicato appunto l' art. 29 c.5 del cdd, quindi la somma dovuta al professionista è solo quella indicata nella prima parcella e non nella seconda parcella di fatto quadruplicata. Qualcuno ha gia avuto esperienza ?