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Minaccia di non farmi riconoscere il figlio
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Buonasera,
non avrei mai voluto arrivare a tanto, ma la situazione in cui mi trovo mi spaventa e causa ansie e credo sia meglio ricevere le giuste informazioni e rassicurazioni a riguardo.

La situazione è la seguente:

Ho avuto una relazione con una donna più grande di me di 9anni (io ne ho 30). Le cose sembravano andare.molyo bene, siamo andati a convivere (a casa sua) dopo 5 mesi e lei è rimasta incita in un momento in cui le cose non andavano benissimo.

Non riuscendo a stare bene io e a fare stare bene lei, io ho voluto allontanarmi per un po' (almeno speravo sarebbe stata solo una cosa temporanea, in grado di migliorare i rapporti) ma poco dopo mi sono ritrovato bloccato senza possibilità di avere informazioni sulla gravidanza o di ristabilire un rapporto con lei. Dopo la prima visita sembrava essersi aperto uno spiraglio e mi sono sentito rasserenato circa la possibilità di ricostruire il rapporto con lei e affrontare la gravidanza insieme. Non mi sono mai tirato indietro, vorrei provare a saldare il rapporto ma da parte sua, nonostante i miei tentativi e gesti carini, non sembra esserci questa volontà. Il motivo credo sia legato al risentimento per l'essere andato via in un momento delicato.

Dopo esserci visti lei mi ha invitato a restare a dormire, abbiamo fatto l'amore, discusso del bambino e condiviso bei momenti. Prima di tornare a casa dai miei genitori per le vacanze di natale le avevo chiesto se voleva passare il Natale con me e ricevendo risposta negativa, sono sceso dalla mia famiglia nel sud Italia. In seguito a una chiamata, lei ha avuto una reazione spropositata e aggressiva nei miei confronti a cui è seguita freddezza, chiusura e minaccia di non farmi riconoscere e vedere il bambino.

Questa cosa mi sta facendo impazzire, sia perché io avevo l'interesse di ristabilire un rapporto con lei, sia perché ci tengo a poter fare il padre anche qualora il rapporto tra me e lei non prendesse la strada che auspico.

Parlando con mia madre in un primo momento l'ha rassicurata dicendole che non mi priverebbe mai di una cosa cosa simile, salvo poi minacciare di farlo qualora io non cambiassi atteggiamento (cosa non mi è chiaro).

Io vorrei provare a farle capire che nonostante le difficoltà vissute, sono disponibile a riprovare perché i sentimenti non mancano e sogno di poter dare a mio figlio una famiglia felice. Non sapendo come andranno le cose da questo punto di vista, e viste le sue risposte fredde e chiuse, cosa posso fare?

Lei è al quarto mese. Voglio riconoscere il bambino e dargli il mio cognome. Lei minacciando più volte di impedirmelo mi sta facendo stare molto male a livello psicologico, a tal punto dal non riuscire più a dormire bene o concentrarmi su lavoro o impegni formativi che riguardano il mio futuro (un corso che sto pagando in particolare).

Cosa posso fare adesso che è in gravidanza per tutelarmi? Lei ha diritto a non farmi riconoscere il figlio?

Non ho mai usato violenza né fisica né verbale (su quella verbale e psicologica è semmai il contrario e ho conversazioni che lo testimoniano).

Sono davvero disperato. Il mio cuore vorrebbe una risoluzione di questa faccenda diversa, il suo non so più cosa dica.

Scusate per le tante parole, ma mai avrei pensato di poter vivere una situazione così difficile e logorante.

Grazie a chi saprà consigliarmi.
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