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Denunciare per violenza sessuale
#1
Buongiorno a tutti/e.
Vi spiego la mia situazione...
A 14 anni ho subito una violenza sessuale e abusi psicologici da un uomo di 25 anni. Ero in una situazione di fragilità emotiva, depressione, e non riuscivo a dire di no.
Non ho ricordi di quel periodo, perché con questa persona che si dichiarava il mio fidanzato ero molto assente. So che ho perso la verginità con lui, ma non ricordo cosa mi ha fatto.
Ho iniziato a soffrire di disturbi alimentari e idee suicidarie dopo che lui è stato nella mia vita. Mi sembra che questa relazione sia durata due mesi, terminata perché mio padre e mio fratello l'hanno cacciato via. Dopodiché ho tentato il suicidio, non stavo bene.
Sono proseguiti anni bui.
Avevo pensieri intrusivi di violenze e abusi. Ho iniziato a 17 anni a capire, con l'aiuto di una psicologa, che forse avevo subito abusi sessuali, ma non volevo parlarne per la vergogna.
A 18 anni, mentre tentavo una timida risalita al mondo esterno, sociale (stavo chiusa in casa), mi sono affidata a un gruppo di fede buddista. In questo gruppo c'era un ragazzo di cui mi ero invaghita. Siamo usciti assieme e ci sono stati rapporti sessuali. Il problema è sorto quando, chiedendogli di farlo protetto, non mi ha ascoltata. Gli ho detto esplicitamente di "no", che doveva fermarsi, e ha continuato a ignorarmi fino a venire dentro di me. Mi sentivo persa, non ascoltata. Sono rimasta incinta e poi ho avuto un aborto spontaneo.

Da allora sono passati un po' di anni e volevo assicurarvi che sono cambiata e cresciuta, sono diventata molto più forte e consapevole.
Sono sempre seguita da una terapeuta che mi ha aiutata a riprendere in mano la mia vita. Sto meglio.

Ho molta rabbia dentro di me, sento di avere un credito con queste persone. C'è ancora una parte di me che vuole far finta che non sia successo nulla di grave, che magari non erano violenze e abusi, che magari me la sono cercata, è stata colpa mia quindi devo stare in silenzio. In parte ci credo ancora. Non so se è giusto pensare sia anche colpa mia.
Ho parlato con un carabiniere di recente, e mi ha spiegato che certo, è un mio diritto denunciare gli orchi, ho tempo un anno dal momento in cui divento consapevole della violenza sessuale, ma mi ha anche detto che potrebbe essere difficile raggiungere la giustizia, il processo sarà pesante per me e non sa se ne vale la pena dato che ho fatto molti progressi, che sto molto meglio ora a livello di salute psicofisica.
Prima di tutto io non ho prove, non ho messaggi di testo o foto che comprovano l'avvenuta dei rapporti. Ho solo la mia esperienza, le testimonianze magari di alcune persone (i miei genitori, mio fratello, la psicologa. Il primo ragazzo era andato a cercare una casa vicino a me e ne aveva affittata una. Poi se n'è andato dopo che ci siamo lasciati. Ma sono passati parecchi anni ormai. Nel caso del secondo ragazzo ho le visite mediche, le ecografie, e altre persone che possono testimoniare che non stavo bene, che questo ragazzo mi ha fatto qualcosa). Il carabiniere mi ha detto che dicendo sempre la stessa versione, mi si crederà (ha usato un termine specifico che ora, perdonatemi, non ricordo. Qualcosa legato agli indizi mi sembra).
Mio padre non vuole che denunci. Ha paura questa cosa si ritorcerà contro di me. Dal canto mio sento di volerlo fare, sempre di più. Ho incontrato per caso due persone del buddismo che si erano schierate insieme al ragazzo che mi ha messa incinta, dicendo di non credere a me. E vederli mi ha fatto venire voglia di vendetta... O, meglio, giustizia.

Un mio caro amico mi ha suggerito di chiedere consiglio in un forum di avvocati, anonimamente.
Vi ringrazio in anticipo per la lettura di questo messaggio.
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#2
Buongiorno,
per quanto riguarda i rapporti avuti in modo consensuale (mi sembra di aver compreso) quando aveva 14 anni compiuti, il suo partner 25enne potrebbe astrattamente rispondere del delitto di atti sessuali con minorenne ai sensi dell’art. 609-quater c.p.
Laddove il 25enne citato non dovesse però essere una persona a cui Lei era affidata «per ragioni di cura, di educazione, di istruzione, di vigilanza o di custodia», essendo passati (mi sembra di capire) anni, si tratta di vedere se il reato non sia già prescritto.
Ed infatti, al di fuori dei casi in cui il minore sia infraquattordicenne o il colpevole sia ascendente, genitore, tutore, o persona a cui il minore è affidato per le ragioni predette (ad es. insegnante), gli atti sessuali con minorenni sono punitivi con la reclusione fino a 4 anni.
Pertanto ai sensi dell’art. 157, commi 1 e 6, c.p. il reato potrebbe estinguersi in 6 o in 12 anni per prescrizione, a seconda che sia o meno ritenute sussistenti le attenuanti.

Per quanto concerne invece la violenza subita a 18 anni, ferma la rilevanza penale della stessa ai sensi degli artt. 609bis e 609ter, n. 5 c.p., bisognerebbe vedere quando è avvenuto il rapporto sessuale per verificare se Lei è ancora nei termini per sporgere querela.
Difatti, ai sensi dell’art. 609 speties c.p., la violenza sessuale è perseguibile soltanto a querela della persona offesa (la vittima) a condizione che sia proposta nel termine di 12 mesi.
Dodici mesi che, di norma, decorrono dal rapporto sessuale.
Spero di esserLe stato di aiuto.
Avv. Matteo Cremonesi
Avv. Matteo Cremonesi
Corso di Porta Nuova n. 20, Milano
Tel. 338 7096962
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