05-04-2022, 00:06
Salve,
vorrei un opinione schietta su un caso che vede coinvolta mia madre. A 48 anni si è lanciata, dopo essersi recata in ospedale, dal quarto piano, rimanendo invalida al 100 %. Prima dell'accaduto aveva assunto delle compresse di daparox prescrittele dal medico di base con ricetta rossa. Il medico gli ha diagnosticato una depressione senza indirizzarla da uno specialista né approfondito il suo stato.
Mia madre gli ha fatto causa dopo l'accaduto ritenendo di non essere depressa e che lo psicofarmaco abbia causato il suo gesto, oltre a lamentare il fatto che non abbia approfondito il suo stato, non l'abbia indirizzata da uno specialista, non ci sia stato un adeguato intervento in ospedale e che la ricetta fosse rossa.
C'è stata una prima sentenza da parte di un giudice che ha valutato la perizia di un CTU che ha definito mia madre non depressa. La sentenza del giudice non ha dato ragione a mia madre ma è stato fatto l'appello tramite un nuovo avvocato.
Da quel poco che ricordo delle ragioni della controparte di fronte al giudice veniva contestato il metodo della perizia del CTU. Da quel che ricordo dalla sentenza del giudice, in sintesi, il medico non avrebbe responsabilità in quanto mia madre avrebbe dovuto riflettere prima di assumere il farmaco.
La sentenza sarà a breve. Vorrei che qualcuno mi desse una sua visione della cosa il più possibile vicina alla realtà.
vorrei un opinione schietta su un caso che vede coinvolta mia madre. A 48 anni si è lanciata, dopo essersi recata in ospedale, dal quarto piano, rimanendo invalida al 100 %. Prima dell'accaduto aveva assunto delle compresse di daparox prescrittele dal medico di base con ricetta rossa. Il medico gli ha diagnosticato una depressione senza indirizzarla da uno specialista né approfondito il suo stato.
Mia madre gli ha fatto causa dopo l'accaduto ritenendo di non essere depressa e che lo psicofarmaco abbia causato il suo gesto, oltre a lamentare il fatto che non abbia approfondito il suo stato, non l'abbia indirizzata da uno specialista, non ci sia stato un adeguato intervento in ospedale e che la ricetta fosse rossa.
C'è stata una prima sentenza da parte di un giudice che ha valutato la perizia di un CTU che ha definito mia madre non depressa. La sentenza del giudice non ha dato ragione a mia madre ma è stato fatto l'appello tramite un nuovo avvocato.
Da quel poco che ricordo delle ragioni della controparte di fronte al giudice veniva contestato il metodo della perizia del CTU. Da quel che ricordo dalla sentenza del giudice, in sintesi, il medico non avrebbe responsabilità in quanto mia madre avrebbe dovuto riflettere prima di assumere il farmaco.
La sentenza sarà a breve. Vorrei che qualcuno mi desse una sua visione della cosa il più possibile vicina alla realtà.