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20-03-2018, 13:32
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 20-03-2018, 13:37 da fpower.)
Buongiorno!
Ho una questione che mi crea curiosità: per quale motivo un datore di lavoro dovrebbe preferire le dimissioni di un lavoratore piuttosto che comunicare un licenziamento? Lo chiedo perchè è una situazione che capita spesso nella mia azienda e volevo capire se ci fossero questioni giuridiche (che non conosco) dietro questa decisione.
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Fondamentalmente (e a grandi linee) per due motivi: 1) in teoria le dimissioni mettono al sicuro da eventuali impugnazioni del lavoratore per illegittimità del licenziamento, dall'esito sempre incerto; 2) quando il datore di lavoro licenzia deve pagare alla Stato un certo importo (il cosiddetto Ticket Naspi), che in caso di dimissioni non va pagato.
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Il ticket Naspi c'entra qualcosa con la disoccupazione?
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(20-03-2018, 14:06)fpower Ha scritto: Il ticket Naspi c'entra qualcosa con la disoccupazione?
sì, la Naspi è il nuovo nome della vecchia indennità di disoccupazione.
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18-04-2018, 00:57
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 18-04-2018, 01:00 da Roberto Canè.)
Anche a me, nel 2014, l'azienda di Budrio (BO) dove ho lavorato per 17 anni ha richiesto una lettera di dimissioni volontarie, sostenendo che mi avrebbero cambiato il tipo di rapporto di lavoro.
Ho poi saputo tardi il motivo: non si ha diritto ad alcuna indennità di disoccupazione.
I due titolari hanno seguito le istruzioni della loro consulente della C.N.A., l'identità della quale mi è peraltro nota.