19-07-2023, 11:37
Mio figlio ha acquistato una casa contraendo un mutuo.
All’atto della stipulazione del contratto di mutuo era lavoratore dipendente con un buon stipendio e convivente dalla nascita con me. Lo stesso già maggiorenne non ha mai partecipato alle spese di casa (affitto – spese alimentari – spese generali – spese condominiali) né a qualunque altra spesa che ne derivasse dalla gestione di una casa.
Era un tacito accordo, io lavoravo con uno stipendio lui era autonomo economicamente nelle sue cose, a parte (affitto – spese alimentari – spese generali di casa – spese condominiali ) e bene o male la si faceva.
Per me era una sorta di aiuto per il suo futuro e non ho guardato molto.
Successivamente, all’acquisto dell’immobile vi ha trasferito la residenza ed è rimasto per due anni. Io ho continuato nell’abitazione in affitto pagata direttamente da me col mio lavoro.
Sennocchè ad un certo punto non ce l’ho piu fatta a sostenere le spese. Nello stesso periodo mio figlio ha iniziato una convivenza con una donna ed è andato ad abitare da lei (la casa dove abitano e di proprietà di lei con mutuo), non costituendo nucleo familiare e lasciando comunque la residenza nella casa che aveva acquistato, in tal modo lui mi disse, aveva agevolazioni fiscali.
Per aiutarmi mi ha proposto di entrare nell’abitazione di sua proprietà, vuota, pagando un tot.
La cosa era allettante perche’ dopo tanti sfratti e traslochi potevo finalmente avere una sorta di casa mia, per cui il fatto che lui non mi facesse contratto e/o che si accontentasse all’inizio di 350/450 euro una tantum per un totale di circa 2.000, all’anno mi ha fatto comodo .
Ovviamente, la casa arredata era priva di lavatrice lavastoviglie fornetto (che ho comprato a spese mie), Altre cose non perfette ma funzionali erano presenti. Attrezzature e vettovaglie portate da me.
Speravo ovviamente di lasciarla, comprare magari qualche cosa di mio ma la vita non è mai come la sogni Di fatto sono rimasta bloccata qui perché andando in pensione il mio mensile si è notevolmente ridotto inoltre, ai tempi in cui io venni ad abitare qui ero in rotta di collisione con mia figlia e pertanto lui era solo il mio sostegno e la mia forza. Io sono divorziata e lo ero anche quando lui era piccolo, questo per dire che tutto è partito dalle mie mani.
Col tempo pero’ le cose con mia figlia si sono ricomposte e lei mi ha accusato di pagare a suo fratello il mutuo per la casa mentre lei se lo stava pagando da sola.
Premetto che anche quando è andato a vivere con la sua donna, mio figlio ha sempre continuato a mangiare e docciarsi a casa mia ed usare la casa per studiare per ufficio e cosi via.
A volte i genitori non pensano, ma ora si presenta questa situazione:
mio figlio laureato ha intrapreso un attività di edilizia per la quale servono soldi, nello specifico ha deciso con la sua compagna di farsi una villa con piscina ma investendo prima, per acquistare un terreno edificabile dove far sorgere tre abitazioni due in vendita ed una di sua/loro proprietà . La progettazione e costruzione farebbero capo al suo studio che nel frattempo ha aperto
Pur non coperto economicamente, ha ritenuto di fare questo passo, provvedendo all’acquisto del terreno con una caparra controfirmatoria ed un rogito a saldo entro un anno e, sponsorizzando la vendita su carta di due delle tre abitazioni.
L’operazione non, non ha dato l’esito sperato pur rilevando l’interesse nei costruendi immobili, l’acquisto su carta non è decollato.
E, da qui mio figlio da un po’ mi sta chiedendo di lasciare la sua casa, lui vuole venderla recuperando cosi circa 85.000 euro che gli consentirebbero di acquistare / pagare quai tutto il terreno e proseguire con il suo progetto.
E, da qui che io ora mi trovo nella stessa situazione di 10 anni fa con 10 anni in più. Mi piacerebbe saper l’opinione di questo gruppo.
Con la compagna hanno fatto una figlia che ora ha 5 anni, la casa dove vivono è piu’ grande della media per una famiglia di tre persone.
Con la vendita dell’immobile da me abitato riscatterebbe parte del terreno e vendendo due abitazioni sulle tre in progettazione avrebbe la risorsa economica di costruire la Loro casa dei sogni.
I progetti non sono ancora andati al comune e quindi non approvati. Sono solo dei disegni attentamente definiti in una posizione di sicuro interesse ma sempre fogli.
Per fare questo, dal momento che non sono ne’ coppia di fatto ne’ sposati costituirebbe con la compagna una società di progettazione, costruzione, vendita mentre la compagna contribuirebbe solo con il ricavato della vendita, quando la loro casa sara’ conclusa dell’abitazione ora mutuata dove di fatto risiede Lei con la bambina e abitano (perchè lui non è residente è ancora residente con me)
Ritengo che tutta questa operazione non sia molto corretta ma quello che mi preme allo stato attuale:
- è dove andro’ a finire io e come posso tutelarmi per non farmi scacciare da questa casa che abito da anni oramai,
- ho quasi 70 anni e non ho la forza di buttarmi in acquisti pericolosi
Inoltre due anni fa la morte di mio fratello mi ha fatto diventare erede di un 50% di un appartamento con un altro fratello che per essere abitato deve essere completamente ristrutturato dal tetto alle fondamenta
Lui mi ha chiesto di riscattare il secondo 50% e fare un atto per cedere a lui l’appartamento facendone una permuta con quello da me ora abitato
I soldi per fare questa operazione dovrei chiederli alla banca e lui prenderebbe un appartamento del valore di 90.000 in cambio del mono/ bilocale abitato da me (abitabile) il cui valore potrebbe aggirarsi su 90.000 euro ma con metraggi nettamente diversi il primo di 120 mq il secondo di 60 mq
Inoltre lui pretende che io lo ceda a lui l’appartamento ereditato ma io ho un'altra figlia che alla mia morte potrebbe ereditare il 25% del 50% dell’immobile da me ereditato.
C’è qualcuno che puo’ darmi un suggerimento? C'è una legge che mi puo' tutelare? Grazie per la risposta
All’atto della stipulazione del contratto di mutuo era lavoratore dipendente con un buon stipendio e convivente dalla nascita con me. Lo stesso già maggiorenne non ha mai partecipato alle spese di casa (affitto – spese alimentari – spese generali – spese condominiali) né a qualunque altra spesa che ne derivasse dalla gestione di una casa.
Era un tacito accordo, io lavoravo con uno stipendio lui era autonomo economicamente nelle sue cose, a parte (affitto – spese alimentari – spese generali di casa – spese condominiali ) e bene o male la si faceva.
Per me era una sorta di aiuto per il suo futuro e non ho guardato molto.
Successivamente, all’acquisto dell’immobile vi ha trasferito la residenza ed è rimasto per due anni. Io ho continuato nell’abitazione in affitto pagata direttamente da me col mio lavoro.
Sennocchè ad un certo punto non ce l’ho piu fatta a sostenere le spese. Nello stesso periodo mio figlio ha iniziato una convivenza con una donna ed è andato ad abitare da lei (la casa dove abitano e di proprietà di lei con mutuo), non costituendo nucleo familiare e lasciando comunque la residenza nella casa che aveva acquistato, in tal modo lui mi disse, aveva agevolazioni fiscali.
Per aiutarmi mi ha proposto di entrare nell’abitazione di sua proprietà, vuota, pagando un tot.
La cosa era allettante perche’ dopo tanti sfratti e traslochi potevo finalmente avere una sorta di casa mia, per cui il fatto che lui non mi facesse contratto e/o che si accontentasse all’inizio di 350/450 euro una tantum per un totale di circa 2.000, all’anno mi ha fatto comodo .
Ovviamente, la casa arredata era priva di lavatrice lavastoviglie fornetto (che ho comprato a spese mie), Altre cose non perfette ma funzionali erano presenti. Attrezzature e vettovaglie portate da me.
Speravo ovviamente di lasciarla, comprare magari qualche cosa di mio ma la vita non è mai come la sogni Di fatto sono rimasta bloccata qui perché andando in pensione il mio mensile si è notevolmente ridotto inoltre, ai tempi in cui io venni ad abitare qui ero in rotta di collisione con mia figlia e pertanto lui era solo il mio sostegno e la mia forza. Io sono divorziata e lo ero anche quando lui era piccolo, questo per dire che tutto è partito dalle mie mani.
Col tempo pero’ le cose con mia figlia si sono ricomposte e lei mi ha accusato di pagare a suo fratello il mutuo per la casa mentre lei se lo stava pagando da sola.
Premetto che anche quando è andato a vivere con la sua donna, mio figlio ha sempre continuato a mangiare e docciarsi a casa mia ed usare la casa per studiare per ufficio e cosi via.
A volte i genitori non pensano, ma ora si presenta questa situazione:
mio figlio laureato ha intrapreso un attività di edilizia per la quale servono soldi, nello specifico ha deciso con la sua compagna di farsi una villa con piscina ma investendo prima, per acquistare un terreno edificabile dove far sorgere tre abitazioni due in vendita ed una di sua/loro proprietà . La progettazione e costruzione farebbero capo al suo studio che nel frattempo ha aperto
Pur non coperto economicamente, ha ritenuto di fare questo passo, provvedendo all’acquisto del terreno con una caparra controfirmatoria ed un rogito a saldo entro un anno e, sponsorizzando la vendita su carta di due delle tre abitazioni.
L’operazione non, non ha dato l’esito sperato pur rilevando l’interesse nei costruendi immobili, l’acquisto su carta non è decollato.
E, da qui mio figlio da un po’ mi sta chiedendo di lasciare la sua casa, lui vuole venderla recuperando cosi circa 85.000 euro che gli consentirebbero di acquistare / pagare quai tutto il terreno e proseguire con il suo progetto.
E, da qui che io ora mi trovo nella stessa situazione di 10 anni fa con 10 anni in più. Mi piacerebbe saper l’opinione di questo gruppo.
Con la compagna hanno fatto una figlia che ora ha 5 anni, la casa dove vivono è piu’ grande della media per una famiglia di tre persone.
Con la vendita dell’immobile da me abitato riscatterebbe parte del terreno e vendendo due abitazioni sulle tre in progettazione avrebbe la risorsa economica di costruire la Loro casa dei sogni.
I progetti non sono ancora andati al comune e quindi non approvati. Sono solo dei disegni attentamente definiti in una posizione di sicuro interesse ma sempre fogli.
Per fare questo, dal momento che non sono ne’ coppia di fatto ne’ sposati costituirebbe con la compagna una società di progettazione, costruzione, vendita mentre la compagna contribuirebbe solo con il ricavato della vendita, quando la loro casa sara’ conclusa dell’abitazione ora mutuata dove di fatto risiede Lei con la bambina e abitano (perchè lui non è residente è ancora residente con me)
Ritengo che tutta questa operazione non sia molto corretta ma quello che mi preme allo stato attuale:
- è dove andro’ a finire io e come posso tutelarmi per non farmi scacciare da questa casa che abito da anni oramai,
- ho quasi 70 anni e non ho la forza di buttarmi in acquisti pericolosi
Inoltre due anni fa la morte di mio fratello mi ha fatto diventare erede di un 50% di un appartamento con un altro fratello che per essere abitato deve essere completamente ristrutturato dal tetto alle fondamenta
Lui mi ha chiesto di riscattare il secondo 50% e fare un atto per cedere a lui l’appartamento facendone una permuta con quello da me ora abitato
I soldi per fare questa operazione dovrei chiederli alla banca e lui prenderebbe un appartamento del valore di 90.000 in cambio del mono/ bilocale abitato da me (abitabile) il cui valore potrebbe aggirarsi su 90.000 euro ma con metraggi nettamente diversi il primo di 120 mq il secondo di 60 mq
Inoltre lui pretende che io lo ceda a lui l’appartamento ereditato ma io ho un'altra figlia che alla mia morte potrebbe ereditare il 25% del 50% dell’immobile da me ereditato.
C’è qualcuno che puo’ darmi un suggerimento? C'è una legge che mi puo' tutelare? Grazie per la risposta