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Provocazione alla violenza
#1
Buongiorno,
non sono laureato in giurisprudenza, mi sono iscritto perchè volevo capire una cosa della legge italiana. Quindi perdonatemi se ho pure sbagliato sezione.

Premetto che potrebbe non essere l'unica domanda che faccio su questo forum perchè mi ritrovo in difficoltà allucinanti che porto avanti da anni circoscrivibili dalla solita famiglia atipica con genitore medico che mi ha portato in un complicato caso di malasanità. Ma non è una storia per niente semplice, e continuo a sperare che si risolva tutto con le buone maniere.

Sono appena uscito da una relazione piuttosto tossica: lui di carattere manipolatore, l'ho sempre accettato così com'era non giudicandolo finchè non è finita che mi lasciasse da un giorno all'altro senza aver mai dato chiare spiegazioni ne avvisi. L'unica cosa che ho scoperto che i suoi amici lo sapevano da tempo e purtroppo anche i miei, che a causa di racconti che non conosco mi son ritrovato contro al punto che pur non vedendosi mai preferiscono rimanere in buoni rapporti con lui e non con me.
Ma mettiamo da parte anche questo, nessuno è perfetto e immagino che io avrò le mie colpe, per quanto non specificate.

Dopo un mese è tornato da me chiedendomi di ritornare assieme, si è rimangiato tutto quello che mi aveva detto dicendomi che non c'entravo nulla in tutto quello che è successo. Il giorno dopo ha incominciato a rimangiarsi delle cose, il giorno dopo è di nuovo sparito senza spiegazioni. Si è solo degnato a rispondere ad una chiamata per dirmi che tutto inizia e tutto finisce e che sarebbe tornato quando gli sarebbe andata. Poi mi ha preso a pesci in faccia quando gli ho scritto una mail in cui mi chiedevo se si sentiva depresso, nel cercare di trovare una spiegazione a tutto ciò. Certo, le persone smettono di amare, e non sempre hanno il coraggio di prendersene le responsabilità.

Il contesto è questo, il punto è il suo modo manipolatorio: a parte scaricarmi le colpe su ogni cosa e rilanciando qualsiasi parola di rabbia che ho detto in seguito ai suoi comportamenti, c'è quel modo velato che, nel pieno rispetto della violenza vera e propria, dimostra una vena sadica nei suoi confronti di buttarmi via, una sorta di violenza psicologica poco prima di nascondersi con la giustificazione unanime che semplicemente "ci ha messo una pietra sopra e guarda avanti".
E prima che tornasse anch'io ci avevo messo una pietra sopra, per quanto distrutto dalla cosa, ma dopo quella parentesi ho un forte senso di rabbia contro un comportamento su cui non posso fare niente e che ha dimostrato non casuale: quello di farmi presente che esiste per farmi del male e poi nascondersi, senza che io abbia un modo "socialmente accettato" di sfogarmi direttamente con lui.

Lui mi conosce bene e da quattro anni, sa bene la mia storia complicata, molte ingiustizie che ho subito e contro cui se mi ribello mi ritrovo a caso con degli antipsicotici. Ho quindi il pesante dubbio che abbia fatto tutto questo per cercare di farmi vivere un'ingiustizia insensata con il quale farmi perdere il controllo in chissà quali modi, e farmi finire nei guai.

So che è una congettura, ma mi conosce troppo bene e io conosco bene lui per sapere che è capace di cattiverie simili. Certo, questo non giustifica una mia perdita di controllo, e non sono nemmeno qui per stare a sindacare sul perchè si sia comportato così o meno ma la mia domanda è: esiste una legge che mi difenda, almeno a livello supportivo, da queste violenze psicologiche evitando di portarmi di perdere la pazienza in chissà quale disastroso modo? Non so se è chiaro il concetto, perchè per le persone normali "la colpa è sempre di chi perde il controllo", ma nella pratica, nella società, ci sono anche degli sociopatici (o più comunemente manipolatori, senza andare troppo nel patologico) che si divertono ad essere sadici con le persone ridicolidizzandole, facendole perdere la fiducia in se stessi e degli altri e portandoli in situazioni di estremo stress dovute a ingiustizie apparentemente indimostrabili. Esiste qualcosa che ci difenda da casi come questi?

Ovviamente, nel mio caso, l'unica cosa che devo imparare a fare è non essere idiota, ricordarmi come si è comportato nel caso tornasse e non perdonarlo, senza pensarci troppo neanche per delle supposte denunce. E se non torna per qualunque ragione, è meglio: sarà anche colpa mia, ma sto vivendo una situazione così stressante (in generale) che potrei perdermi nelle escalation di violenza. E sarò io a passare per il pazzo psicotico che non sa accettare una rottura, ma non voglio finire così in nessun caso. Preferirei fare del male a me stesso e darla vinta a qualunque sadico di turno.

Scusatemi la figura del pazzoide o di quello che ha scambiato un forum sulla giustizia per il portale di psicologia, ma credo che sarebbe davvero importante anche dal punto di vista psicologico sentirsi protetti da casi del genere.
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