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Appartamento con staccati tutti i radiatori
#1
Buongiorno,

Da circa 8 anni un condomino sopra di me ha completamente staccato tutti i caloriferi dall'impianto centralizzato condominiale, senza ovviamente chiedere alcun permesso a nessuno. Non ci vive da allora.

Volevo sapere quali provvedimenti può fare l'amministratore verso questo condomino, visto che non viene garantita per legge la temperatura minima prevista.

Parlo di provvedimenti economici, visto che non rimetteranno assolutamente i caloriferi anche perché completamente rimossi e con i tubi chiusi da rubinetti a leva.

Inoltre uno di questi rubinetti perde perché nel soffitto di una mia stanza è comparsa una macchia che sta facendo fiorire l'intonaco.



Recandomi su per vedere la situazione, ho visto che i rubinetti di chiusura sono stati messi nell'intercapedine tra il tavolato esterno e quello interno, infatti hanno rotto varie parti per rimuovere i termosifoni.

Grazie
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#2
Scusa, ma l'amministratore non sa cosa fare?
Io proporrei come primo passo di cambiare amministratore.
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#3
(20-11-2022, 11:22)blob2021 Ha scritto: Buongiorno,

Da circa 8 anni un condomino sopra di me ha completamente staccato tutti i caloriferi dall'impianto centralizzato condominiale, senza ovviamente chiedere alcun permesso a nessuno. Non ci vive da allora.

Volevo sapere quali provvedimenti può fare l'amministratore verso questo condomino, visto che non viene garantita per legge la temperatura minima prevista.

Parlo di provvedimenti economici, visto che non rimetteranno assolutamente i caloriferi anche perché completamente rimossi e con i tubi chiusi da rubinetti a leva.

Inoltre uno di questi rubinetti perde perché nel soffitto di una mia stanza è comparsa una macchia che sta facendo fiorire l'intonaco.



Recandomi su per vedere la situazione, ho visto che i rubinetti di chiusura sono stati messi nell'intercapedine tra il tavolato esterno e quello interno, infatti hanno rotto varie parti per rimuovere i termosifoni.

Grazie

Rispondo con una recente sentenza. Il problema delle infiltrazioni, invece, va trattato a parte (art. 2051 c.c.).

Tribunale Roma, Sez. V, Sentenza, 09/06/2020, n. 8279

I condomini che intendono distaccarsi dall'impianto centralizzato possono farlo, ma a due condizioni: 1) che il distacco non danneggi il funzionamento dell'impianto centralizzato; 2) che, se il distacco provochi degli aumenti delle spese per gli altri condomini, la percentuale d'aumento venga da loro sostenuta. Il distacco è dunque in tesi da ritenersi giuridicamente possibile. Il condomino può, pertanto, legittimamente, rinunziare all'uso del riscaldamento centralizzato e distaccare le diramazioni della sua unità immobiliare dall'impianto termico comune, senza necessità di autorizzazione od approvazione degli altri condomini, e, fermo il suo obbligo di pagamento delle spese per la conservazione dell'impianto, è tenuto a partecipare a quelle di gestione, se e nei limiti in cui il suo distacco non si risolva in una diminuzione degli oneri del servizio di cui continuano a godere gli altri condomini. La delibera assembleare che, pur in presenza di tali condizioni, respinga la richiesta di autorizzazione al distacco è nulla per violazione del diritto individuale del condomino sulla cosa comune.

Avv. Stefano Duchemino
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#4
Il proprietario di un appartamento per piani può rinunciare, senza autorizzazione o consenso, all'obbligo legale di utilizzare un impianto di riscaldamento centralizzato e rami separati dell'impianto nelle proprie unità abitative. se e nella misura in cui la separazione del condominiale non riduce il costo dei servizi di cui continuano a godere gli altri condominiali. la partecipazione alle attività di gestione è obbligatoria per gli altri condomini, fermo restando il loro obbligo di sostenere le spese di conservazione dell'impianto. In violazione dei diritti personali dei proprietari di appartamenti sulla proprietà comune, nonostante queste condizioni la decisione del Consiglio popolare che respinge la richiesta di consentire la separazione non è valida.
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