25-03-2025, 17:03
Salve,
Son curioso di sentire l'opinione a proposito di questo problema che ho.
Si tratta di un terrreno in zona rurale, che era una volta tutt'uno, e tanti anni fa fu diviso fra eredi in vari lotti. La linea del mio confine passa a 1m dal tronco di un grande cipresso nella mia proprieta' (circa 50 anni di eta', alto quasi 20m, usucapionato, ma non recensito come "albero monumentale". Insomma un bell'albero ma che non gode di nessuna protezione particolare. Non ci sono regole particolari nella zona, se io volessi tagliarlo da me potrei farlo senza chiedere il permesso a nessuno.
La proprieta' adiacente ha cambiato nel tempo proprietario, e l'attuale proprietario...odia gli alberi. Purtroppo non c'e' modo di farlo ragionare. Ce l'ha con me anche per altri mortivi e ora la sua finalita' e' la distruzione dell'albero, me lo ha detto chiaramente. Ha chiesto prima l'abbattimento dell'albero (in quanto ad alto fusto a meno di 3m), ma e' stato usucapionato e quindi non si puo' abbattere. Allora ne chiede la potatura "a filo rete, fino al cielo". In pratica un'interpretazione letterale del codice civile, in cui si dice che il vicino ha diritto di chiedere il taglio di qualunque ramo sporgente. Ora il cipresso non e' che ha rami invadenti, ha una chioma conica. Praticamente si prenderebbe una proiezione della recinzione, "fino al cielo", e si taglierebbe tutta la parte della chioma che sporge. Questo siginifca in pratica tagliare circa il 40% del volume della pianta, col risultato che, a detta di diversi agronomi da me interlellati, si sbilancerebbe, e ne causerebbe la morte certa ("fai prima ad abbatterlo", mi ha detto). Mi hanno anche detto che i cipressi non tollerano potature, che non si potano "per principio".
Una precisiazione: queste proprieta' sono rurali: non c'e' nessuna casa vicino, nessuna strada o viale dalla parte del vicino, un campo praticamente (mentre il mio viale di accesso passa sotto l'albero). Non c''e quindi un danno pratico al vicino dalla parte della chioma che sporge. L'albero fa ombra al vicino, ma tagliandone meta' il resto continuerebbe a fare ombra. Quello che il vicino vuole, e' semplicemnte la morte dell'albero.
Siamo alle vie legali. Il mio avvocato dice che non c'e' niente da fare, che non esistono sentenze in proposito che possano giocare a nostro favore e che l'articolo del codice civile va interpretato letteralmente.
E' proprio cosi'? Non c'e' una qualche sentenza in proposito che possa venirmi in aiuto?
Son curioso di sentire l'opinione a proposito di questo problema che ho.
Si tratta di un terrreno in zona rurale, che era una volta tutt'uno, e tanti anni fa fu diviso fra eredi in vari lotti. La linea del mio confine passa a 1m dal tronco di un grande cipresso nella mia proprieta' (circa 50 anni di eta', alto quasi 20m, usucapionato, ma non recensito come "albero monumentale". Insomma un bell'albero ma che non gode di nessuna protezione particolare. Non ci sono regole particolari nella zona, se io volessi tagliarlo da me potrei farlo senza chiedere il permesso a nessuno.
La proprieta' adiacente ha cambiato nel tempo proprietario, e l'attuale proprietario...odia gli alberi. Purtroppo non c'e' modo di farlo ragionare. Ce l'ha con me anche per altri mortivi e ora la sua finalita' e' la distruzione dell'albero, me lo ha detto chiaramente. Ha chiesto prima l'abbattimento dell'albero (in quanto ad alto fusto a meno di 3m), ma e' stato usucapionato e quindi non si puo' abbattere. Allora ne chiede la potatura "a filo rete, fino al cielo". In pratica un'interpretazione letterale del codice civile, in cui si dice che il vicino ha diritto di chiedere il taglio di qualunque ramo sporgente. Ora il cipresso non e' che ha rami invadenti, ha una chioma conica. Praticamente si prenderebbe una proiezione della recinzione, "fino al cielo", e si taglierebbe tutta la parte della chioma che sporge. Questo siginifca in pratica tagliare circa il 40% del volume della pianta, col risultato che, a detta di diversi agronomi da me interlellati, si sbilancerebbe, e ne causerebbe la morte certa ("fai prima ad abbatterlo", mi ha detto). Mi hanno anche detto che i cipressi non tollerano potature, che non si potano "per principio".
Una precisiazione: queste proprieta' sono rurali: non c'e' nessuna casa vicino, nessuna strada o viale dalla parte del vicino, un campo praticamente (mentre il mio viale di accesso passa sotto l'albero). Non c''e quindi un danno pratico al vicino dalla parte della chioma che sporge. L'albero fa ombra al vicino, ma tagliandone meta' il resto continuerebbe a fare ombra. Quello che il vicino vuole, e' semplicemnte la morte dell'albero.
Siamo alle vie legali. Il mio avvocato dice che non c'e' niente da fare, che non esistono sentenze in proposito che possano giocare a nostro favore e che l'articolo del codice civile va interpretato letteralmente.
E' proprio cosi'? Non c'e' una qualche sentenza in proposito che possa venirmi in aiuto?