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Fine convivenza e casa cointestata
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Salve,
Chiedo un parere riguardo una questione spinosa.
L'anno scorso acquisto casa con il convivente, casa e mutuo cointestati al 50.
Insieme al mutuo, la banca ci consiglia di aprire un conto cointestato per il versamento delle rate. I primi soldi per mobili e spese varie li metto io, dando la mia fiducia in quanto il convivente non ha fondi. Dopo soli 5 mesi decidiamo di separarci, così in casa rimango solo io in quanto lui perde il lavoro e non ha nessuna possibilità di rimanere. Dopo aver sistemato varie questioni, apro un conto solo mio, dal quale inizio a versare le rate. Lui ha pagato la sua parte solo per i mesi in cui ha abitato la casa, successivamente ci ho pensato solo io. Questo, perché inizialmente c'era un accordo per il quale io gli avrei ridato i soldi e lui mi avrebbe ceduto la quota tramite accollo già richiesto in banca e in attesa di conferma. Dopo qualche mese però cambia idea e quindi io metto di mezzo un avvocato, il quale è molto ottimista ma ad oggi nessuna risposta certa di accordo.
Mi trovo in questa assurda situazione, a dover pagare tutto e in più ad dover temere esose richieste di denaro, da parte di una persona che poco ha da pretendere. Sarei anche stata disponibile ad agire in maniera opposta, lasciando tutto a lui e pretendendo solo i soldi anticipati, ma essendo lui disoccupato non esiste questa possibilità.
Vendere casa ora sarebbe da pazzi, non so come agire.
Inoltre, so che adesso addirittura è in cerca di casa in affitto, che ovviamente nessuno gli concede. Cosa potrebbe pretendere ed ottenere? Io sono una persona onesta ma pultroppo lui no. Potrei essere costretta a lasciare la casa pur continuando a pagare tutto io? Grazie
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